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Touroperator, la mostra itinerante che presenta opere di Massimo Sansavini realizzate con il legno degli scafi dei migranti continua il suo percorso espositiva a Imola. Sansavini è l’unico artista ad aver ottenuto l’autorizzazione dal Tribunale di Agrigento per entrare nel girone dantesco del cimitero delle barche di Lampedusa, nell’ex-base americana Loran: qui accanto ai molti scafi, ormai abbandonati, sono rimasti molti degli oggetti personali che hanno accompagnato i viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo verso la speranza di un futuro migliore.
Il legno prelevato dalle imbarcazioni abbandonate è stato trasformato dall’artista in sculture che raccontano i singoli naufragi. A ricordarceli il titolo dell’opera: la data in cui è avvenuto.
Il logo “Touroperator” trae ispirazione dalla scritta Abreit Macht Frei che campeggiava sui cancelli dei campi di concentramento. A Imola sarà ospitata nell’Ambulacro dell’ex convento Francescano e la mostra, di carattere itinerante, continuerà il suo percorso espositivo per tutto il 2018.
Il progetto nasce per raccontare con le parole dell’arte delle migrazioni e per essere un progetto espositivo itinerante: le prime tappe sono state i Musei San Domenico di Forlì, il Parlamento Europeo di Bruxelles, la sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna, la Fondazione Zoli per l’arte Contemporanea a Forli w la Stazione Marittima Zaha Adid a Salerno.
“È difficile spiegare a chi non ha toccato con mano queste tragedie, cosa si prova e qual è lo stato d’animo di coloro che salvano, accolgono e curano le persone che ce la fanno. Ritengo che trattare il tema dell’immigrazione attraverso l’arte, che si avvale di un linguaggio universale e trasversale, possa sortire effetti più incisivi e indelebili di quanto non riescano a fare altri strumenti di comunicazione”, dottor Pietro Bartolo il medico di Lampedusa.
E poi continua: “Immagini, quelle rappresentate da Sansavini, cariche di un forte valore simbolico, quello del legno degli scafi dei migranti. Realizzare opere d’arte con quel legno distrutto e bruciato dal sole, destinato a diventare “rifiuto speciale”, è come far nascere un fiore dalla cenere, un ricordo, qualcosa d’altro che solo l’arte con la sua bellezza e la sua purezza è in grado di donarci. Una testimonianza per il futuro, un modo per non dimenticare e per destarci dall’indifferenza e dal sopore in cui ogni giorno rischiamo di cadere. L’arte con la sua eternità rende omaggio a tutte le vittime di questi naufragi. L’arte degli uomini fissa questo ricordo che supera le nostre parole e diventa una testimonianza da lasciare a coloro che ci succederanno”.
Informazioni:
Touroperator – Diario di Vite dal Mare di Sicilia
Imola (BO) ex Convento Francescano via Emilia 80 dal 21 giugno al 5 luglio
orari da lunedi a sabato dalle ore 8,30 – 13 martedì 14,15-22,30 giovedi 14,15-19
http://mostratouroperator.sansavini.it
Ingresso gratuito