Tra gli aspetti che hanno reso famose le coste di Amalfi e Sorrento c’è sicuramente l’arte, in particolare l’artigianato da dove tutto ha inizio. Come nelle Isole di Capri e Ischia, le tradizioni che tutt’oggi riempiono le botteghe dell’artigianato locale sono quelle dei sandali in cuoio e dei tessuti ricamati a mano. Ma le due maestranze che meglio rappresentano questa terra sono l’antica arte della tarsia sorrentina, che vede una tradizione secolare ancora oggi tramandata con non poche difficoltà alle nuove generazioni, e la raffinata e colorata arte della ceramica di Vietri sul Mare in Costiera Amalfitana.
L’artigiano Michele Calemma di Sorrento ci racconta la sua bottega che si trova nei pressi di Piazza Sant’Antonino, vicino alla omonima chiesa a pochi passi da Piazza Tasso. Dal 1910 la famiglia Calemma realizza splendidi manufatti intarsiati in legno prodotti con una tecnica minuziosa e complessa, che prevede l’impiego di legni diversi – in genere duri – come il noce, il palissandro, l’ebano e la robinia.
“Mio nonno aprì bottega più di cento anni fa. Era un famoso artigiano che lavorava anche il mosaico oggi non più in produzione e che, per certi versi, era più complesso dell’intarsio, un’arte unica al mondo. Il nostro laboratorio si trova nel centro di Sorrento, non molto distante dalla bottega. E’ possibile visitare il nostro laboratorio per vedere da vicino il grande lavoro che c’è dietro ogni produzione. I tempi per realizzare un’opera – precisa Michele – dipendono da due fattori: dalla dimensione dell’opera e dai particolari del soggetto da rappresentare. I colori che usiamo sono tutti naturali al 90% e impieghiamo qualsiasi tipo di legno per individuare le tonalità che ci occorrono di volta in volta”.
I colori usati per i legni sono naturali al 90%, come il mare di alcuni paesaggi, tra i quadri più richiesti in assoluto | Courtesy of Bottega Calemma @FabioPariante
Un’opera di media grandezza può richiedere fino a 3-4 mesi di lavoro e il prezzo (di bottega) può arrivare fino a 4mila euro, ma è un’arte che ha un valore molto più alto. “Il nostro cliente è felice perché sa di avere tra le mani un prodotto di prestigio: preferiamo vendere solo attraverso rivenditori autorizzati o in bottega” afferma Michele. “I prodotti più richiesti sono i panorami e i cassettini, noi ci distinguiamo per la qualità. Si tratta di un’arte difficile da apprendere perché ci vogliono anni e anni di lavoro e non è alla portata di tutti, ma solo di coloro che la portano nel cuore”, conclude con orgoglio Michele Calemma.
Una delle fasi di produzione della tarsia lignea: si realizza il disegno su carta che andrà riempito con piccoli pezzi di legno per definire l’intaglio del quadro in ogni particolare | Courtesy of Bottega Calemma @FabioPariante
Tra i prodotti di artigianato Made in Italy tipici della Costiera Amalfitana invece, la maiolica porta con sé una storia secolare per eccellenza, e l’azienda Ceramica Pinto di Vietri sul Marefigura tra le più autorevoli del settore dal 1850. Ma c’è chi dalla tradizione è partito alla conquista dell’America attraverso l’arte contemporanea.
Mirko Guida, meglio conosciuto come Mirkò, racconta come la sua arte prenda forma dalla ceramica e dai colori della sua terra che gli hanno permesso di conoscere Robert Zemeckis, Patch Adams e Rupert Murdoch, ma anche realizzare una mostra nello studio di registrazione dei Queen a Londra nel 2011.
Classe 1980, Mirkò crea arte concettuale, lontana da ogni stereotipo locale anche se le radici sono ben salde nella galleria-studio in Corso Umberto I a Vietri sul Mare, da cui tutto è iniziato fino ad arrivare in America. Infatti, al Museo di Arte Contemporanea di San Diego, nel 2005 inaugura la mostra The rainbow of the seven deadly sins dove ciascuna opera rappresentava un vizio capitale e i visitatori venivano invitati a prendere l’ostia offerta sotto ogni opera per ‘purificarsi’ dal proprio peccato. Quale vassoio è terminato prima? Quello della Superbia.
Mirkò, Eco e Narciso, 2015 | Courtesy of Mirkò
“Vivo a Vietri sul Mare dove c’è la tradizione millenaria della ceramica. La mia arte nasce con Frans Brugman, ultimo esponente dell’epoca tedesca della ceramica vietrese, e grazie al suo insegnamento ho maturato uno stile che oggi mi contraddistingue tra ceramica e tecniche pittoriche”, precisa Mirkò che nella sua carriera ha esposto anche alle Hawaii. “Tutto è iniziato negli anni Novanta a Ravello, ma nel 2004 Rupert Murdoch, il famoso magnate dei media, si è innamorato della mia arte tanto da commissionarmi alcune opere. E così sono arrivato in California, ma anche a Santa Fe in Nuovo Messico dove ho esposto tre opere che rappresentavano il passato, il presente e il futuro”. Il quadro con Adamo ed Eva che denunciava alcuni fatti legati alla storia americana, aveva suscitato molto scalpore negli Stati Uniti quando fu esposto nel 2007.
“Nonostante abbia girato il mondo, Napoli resta la mia città del cuore” continua Mirkò. “Non solo perché ho radici partenopee, ma anche perché questo luogo mi trasmette una carica che non ho trovato altrove. Sto lavorando al tema del Labirinto per una prossima mostra che prevede 5 grandi sculture e 5 dipinti che faranno parte proprio di un prossimo progetto in fase di definizione dedicato esclusivamente alla città di Partenope e l’ispirazione è nata nel Museo Cappella Sansevero davanti al Cristo Velato. Mi è stato proposto di fare questa mostra a Dubai, ma ho scelto Napoli”.
Per Arte.it – Hotel Mediterraneo Sorrento