La via Francigena è la via maestra della spiritualità, quella dei Cammini e del commercio di sete e merci varie che storicamente dall’Oriente, passando per l’Italia, arrivava in Europa. Oggi invece, è diventato anche un percorso turistico da nord a sud in cui immergersi per respirare secoli di culture e tradizioni, e dove la Regione Lazio, per individuare un profilo culturale più attuale, ha deciso di investire in progetti di arte contemporanea.
Tra i primi site specific e promosso da Fondazione Allori, c’è Three Gates of IN-perfection, per valorizzare il Parco di Veio in provincia di Roma, nei Comuni di Formello e Campagnano con gli artisti Davide Dormino, il duo Sara Goldschmied & Eleonora Chiari e Giancarlo Neri che, con opere in legno, marmo e ferro hanno dato il via a un grande progetto di Land Art a nord del percorso.
A cura del fotografo Angelo Cricchi e Piero Muscarà, il percorso artistico integrato prevede tre grandi installazioni che diventano metafore di elevazione spirituale attraverso le quali il viaggiatore è invitato a interagire per ritrovare se stesso, tra meditazione e ricerca interiore. A partire dal Medioevo, infatti, la via Francigena è stata calpestata dai pellegrini che attraversavano le Alpi per raggiungere San Pietro a Roma o Gerusalemme, in Terra Santa. E non è un caso se è chiamata anche via Romea. Per Three Gates of IN-perfection, gli artisti hanno scelto tre materiali che ritornano alla natura e che sposano appieno quella che è la via per antonomasia di “tutte quelle strade che portano a Roma”, per esplorarne anche scorci e ambienti di sosta che nel tempo sono stati realizzati a beneficio dei viaggiatori.
LE OPERE
Rigorosamente in marmo di Carrara, Atlante di Davide Dormino è il Gate#1, ma anche il genius loci da cui tutto ha inizio. Il titolo dell’opera è ispirata alla prima vertebra sotto la testa che, assieme all’epistrofeo, consente all’essere umano l’articolazione tra cranio e colonna vertebrale: è l’anello di congiunzione tra azione e pensiero.
Gate#2, invece, sono due sedute che si confrontano all’infinito: è la seconda porta, del viaggiatore e dell’alterità, dal titolo Dialogo infinito. Realizzate in ferro da Giancarlo Neri, le sedute sono collegate da un ponte che evidenzia il dialogo incessante con l’altro. Con il diverso da noi, sinonimo di arricchimento personale e disponibilità al nuovo.
Infine, Connessione è il Gate#3, del duo artistico composto da Sara Goldschmied & Eleonora Chiari. È la porta dell’infinito che spalanca il mondo interiore del fruitore per avviare il Cammino: è quell’esile forza che si fa speranza tramite il confronto con il divino. Totalmente in legno, il cerchio illuminato da un lampione presenta un’apertura laterale che simboleggia proprio la disponibilità al confronto del viaggiatore, necessario per la conoscenza di sé verso la spiritualità più alta.
Three Gates of IN-perfection è una vera e propria operazione di Land Art arricchita dalla mostra fotografica Epilogo: 3+1 opere, di Angelo Cricchi: 30 fotografie e un documentario di 20 minuti compongono una sorta di diario di viaggio che traccia alcuni momenti vissuti dagli artisti durante il grande progetto lungo il Cammino della Via Francigena.
Per Artribune