Sorrento è un piccolo centro molto tranquillo. Per cogliere ogni sua sfumatura tra i vicoli e gli scorci che si aprono verso il mare, bisogna percorrerla rigorosamente a piedi. Ogni angolo è ricco di storia, e non è un caso se il paesaggio sul Golfo di Napoli sia stato spesso scenario di produzioni cinematografiche, italiane e internazionali. Indimenticabili i film Pane, amore e fantasia (1955) di Dino Risi con Vittorio De Sica e Sophia Loren e Love is all you need (2012) di Susanne Bier con Pierce Brosnan, tra le produzioni più recenti. L’aria di mare, i colori e il profumo di limone rappresentano l’anima del centro storico della città.
Sorrento è a misura d’uomo. Da Piazza Angelina Lauro, nei pressi della Stazione Circumvesuviana, in pochi passi si arriva al Museo Correale di Terranova sorto nel 1902 presso la Villa alla Rota, grazie al lascito dei fratelli Alfredo e Pompeo Correale Conti di Terranova in favore della città.
Il museo conta 24 sale distribuite su tre piani (più il sottotetto), che ospitano tra le altre, la meravigliosa collezione di porcellane di Capodimonte, preziosi capolavori realizzati nel Settecento presso la Real Fabbrica istituita dal Carlo di Borbone. Imperdibili – durante la visita al museo – i dipinti del manierismo napoletanodel XVI secolo, tra cui la Maddalena penitente di Artemisia Gentileschi, pittrice italiana vissuta nel Seicento di scuola caravaggesca, e il Ritratto di Marcantonio Colonna di Pascaletti. La sezione archeologica invece racconta la Sorrento antica. Da ammirare l’ara di età imperiale -r iservata probabilmente a una statua dedicata ad Augusto – che sui quattro lati presenta incisi alcuni episodi commemorativi dell’inaugurazione del tempio di Vesta sul Palatino a Roma.
Poco distante la piazza più famosa di Sorrento, Piazza Tasso dedicata al poeta sorrentino Torquato vissuto nel Cinquecento. Quasi nascoste negli immediati vicoli si trovano piccole botteghe dove si lavora ancora oggi la tarsia lignea, ma per comprendere meglio questo tipo di raffinata arte, bisogna recarsi al MUTA presso Palazzo Pomarici Santomasi. Nell’antico palazzo nobiliare che ospita il Museobottega della Tarsia Lignea sono custodite importanti collezioni di oggetti di arredo dal Quattrocento all’Ottocento, realizzati con l’antica tecnica sorrentina che prevede esclusivamente l’intaglio del legno.
Oltre alle opere di arte napoletana, anche l’artigianato sorrentino incontrò il buon gusto dei re e dell’aristocrazia del Regno delle Due Sicilie, specie durante il XIX secolo. Un’arte che racconta viaggi e storie di quella che fu una delle tappe più importanti del Grand Tour e meta di nomi illustri come Goethe, Stendhal, Shelley, Dickens. La tarsia sorrentina era diventata motivo di commercio in tutto il mondo di oggetti e mobili realizzati dalla Scuola d’Arte di Sorrento e dai maestri dell’Ottocento come Francesco Grandi, Giuseppe Gargiulo, Roberto Pane e Michele Grandville. Il MUTAospita anche una collezione di lavori contemporanei.
“Il museo è ospitato presso un edificio del Settecento” afferma Alessandro Fiorentino, direttore del Museobottega della Tarsia Lignea. “Il palazzo fu dimora del barone Achille Pomarici Santomasi di Gravina di Puglia. Si trova nel centro storico e custodisce un’arte che oggi ha un valore inestimabile, apprezzata dai visitatori perlopiù stranieri. Negli anni Ottanta ho iniziato ad acquistare mobili e oggetti che oggi si trovano in esposizione. Il MUTA è suddiviso in sezioni distribuite su tre piani, con un unico filo conduttore: l’intarsio sorrentino”, spiega il direttore . “Il museo nasce per salvare l’artigianato attraverso la memoria. C’è anche un piccolo laboratorio aperto al pubblico, per questo è un museo bottega: realizziamo manufatti richiesti in tutto il mondo”. Le botteghe degli artigiani, che un tempo costituivano il tipico arredo urbano di Sorrento, oggi purtroppo sono sempre di meno. “Bisogna ricordare che lungo la Costiera” conclude il direttore Fiorentino “sorgevano le magnifiche Ville dei Borbone. Per conoscere la vera Sorrento, oggi bisogna recarsi nei musei, dove ci sono opere d’arte e mobili di alto valore, che fanno rivivere gli ambienti e la storia di un tempo”.
Corso Italia, la strada principale del centro storico, è la via delle grandi firme ma anche di storiche attività commerciali come la Gelateria Primavera di Antonio Cafiero, con i suoi molteplici gusti come fichi, pastiera napoletana, mandorla e pinoli, e alcuni legati ai sapori locali come il gelato alle noci e al limone.
Lungo il Corso si incontra la Cattedrale di Sorrento: in stile rinascimentale, la chiesa è dedicata ai SS. Filippo e Giacomo. Al suo interno si possono ammirare lavori realizzati da artigiani sorrentini del primo Novecento, come ad esempio il coro ligneo, opere di artisti locali contemporanei che si confondono con le tele del Settecento di scuola napoletana, i preziosi marmi del trono arcivescovile del Cinquecento e un dipinto dello stesso periodo di Silvestro Buono. Da ammirare la Cappella del Sacramento: splendido è il Crocifisso ligneo del Quattrocento posto sopra un altare di fine Seicento realizzato in marmo policromo con ai lati putti realizzati dalla bottega di Domenico Antonio Vaccaro.
Luogo di eventi e mostre d’arte, la Villa Fiorentino, in Corso Italia, è una delle sedi culturali più importanti della città. Per volere dei coniugi Antonio Fiorentino e Lucia Cuomo, produttori di fazzoletti ricamati, l’architetto Almerico Gargiulo realizzò negli anni Trenta la villa che in origine doveva essere il luogo di accoglienza dei clienti dell’azienda di famiglia. Oggi l’edificio e il suo magnifico giardino sono visitabili durante i numerosi eventi d’arte e cultura organizzati dalla Fondazione Sorrento, l’ente che gestisce la proprietà.
Per ammirare una spettacolare vista sul golfo occorre raggiungere la Villa Comunale, realizzata a fine Ottocento sugli orti dei frati francescani. A pochi passi da Piazza Sant’Antonino invece, un luogo molto suggestivo è il Chiostro di San Francesco d’Assisi insieme alla chiesa in stile tardo-medioevale: ben visibili sono i diversi stili architettonici che si sono succeduti nel tempo, e che rendono unica la struttura. Ai lati del portico del chiostro, in perfetto stile tardo trecentesco, gli archi di tufo sono incrociati, mentre agli altri due lati campeggiano archi tondi che si appoggiano su pilastri ottagonali. Durante la stagione estiva il chiostro è sede di eventi musicali, funzioni religiose, mostre di arte e rassegne cinematografiche internazionali.
Tra un vicolo e l’altro, si arriva in Via San Cesareo, dove ha sede il Sedil Dominova, uno dei più antichi seggi nobiliari, l’unico ancora visitabile (gratuitamente), decorato con i ricercatissimi affreschi di Carlo Amalfi e con le maioliche che rivestono la cupola. Il sedileha origine nel Quattrocento: qui la nobiltà di Sorrento si riuniva per prendere decisioni e discutere di questioni amministrative. Oggi è un riferimento importante per gli abitanti della città, simbolo del potere politico e sociale locale. Dal 1877 è sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso di cui oggi è presidente Carlo Cuomo.
Dal 1973 l’imprenditore locale Gaetano Maresca gestisce l’attività di ristorazione che ha sede presso l’antico seggio nobiliare. “Produciamo anche il limoncello e le marmellate di limone e di arancia. Siamo l’enoteca più importante di Sorrento”.
Uno dei luoghi da visitare per trascorrere piacevoli momenti vicino al mare è Marina Grande, raggiungibile a piedi dalla Villa Comunale. Da non perdere una visita ai Bagni della Regina Giovanna, uno specchio di acqua racchiuso tra la spiaggia rocciosa e le scogliere di Sorrento. I celebri Bagni possono essere raggiunti a piedi seguendo le indicazioni “Ruderi Romani” (per la spiaggia) o con gli autobus dedicati. Nei pressi si può ammirare l’antica Villa Pollio Felice, una grande villa romana che da più di 2000 anni conserva ancora il suo fascino storico.
Arte.it – Hotel Mediterraneo Sorrento