Share the post "Pixar Story, il meraviglioso mondo della computer art il 28 maggio al Musil"
Nell’ambito della mostra Buongiorno Italia, allestita al Musil – Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia in omaggio a Cesare Zavattini e alla Gamma Film di Roberto Gavioli , si terrà domenica 28 maggio 2017 alle ore 16:00 l’incontro con Pietro Grandi autore di Pixar Story. Passione per il futuro tra arte e tecnologia, edito da Hoepli. Pietro Grandi ci accompagnerà nel meraviglioso mondo della computer art e dell’animazione con immagini inedite, filmati d’epoca e una piccola mostra di libri e riviste allestita al Musil solo per un giorno.
Pixar Story. Passione per il futuro tra arte e tecnologia
“Pixar Story – Passione per il futuro tra Arte e Tecnologia” è un incredibile viaggio che ci porterà a ripercorrere l’esperienza dello studio d’animazione più prestigioso d’America, Pixar Animation Studios. Al centro di questo saggio narrativo vi sono la cultura e l’intreccio di competenze grazie a cui nascono storie, personaggi ed emozioni.
L’opera è in presa diretta con i saperi e le esperienze di molti professionisti del settore, i veri protagonisti del libro. Come insegna Walt Disney, “un grande animatore infatti non è colui che muove un oggetto da un punto A ad un punto B, ma è colui che fa prender vita ad un personaggio, che faccia emozionare e che si emoziona”.
In questo senso, la tecnologia è solamente il mezzo che rende possibile la collaborazione di una molteplicità di creativi e l’intreccio di una pluralità di tecniche e stili – dall’umanesimo rinascimentantale all’impressionismo, dall’espressionismo al futurismo, dai giochi ottici delle avanguardie al cinema della golden age disneyana e al modernismo di Saul Bass e Paul Rand.
Questi codici sono rielaborati in modo da produrre calore narrativo attraverso storie originali rielaborate in modo da dare vita alla verosimiglianza. Lo spettatore è immerso in un film live-action a tutti gli effetti, pieno di suggestioni grafiche, pittoriche e fantastiche, da conoscere e tramandare.
Pixar Story – Passione per il futuro tra arte e tecnologia from Sensitive Mind on Vimeo.
Pixar è una bottega d’arte rinascimentale con tecnologie contemporanee, resa possibile da un artista-creativo quale John Lasseter e dai suoi allievi (i Pixarians), da un inventore della computer grafica quale Ed Catmull e da un imprenditore illuminato quale Steve Jobs. Simbolo di tutto questo è la lampada Luxo Jr., emblema di quella passione per il futuro che muove le menti di questi artisti appassionati artisti, all’incrocio tra tecnologia e arti liberali.
Pietro Grandi. Classe 1985. Nasce a Verona e vive a Mantova, dove lavora come grafico e videomaker presso lo studio da lui fondato: Sensitive Mind (sensitivemind.it). Appassionato della storia del cinema d’animazione e della storia della Silicon Valley, duttile e tecnologico, passa dalla realizzazione di videoclip emozionali, alla videoart, alla produzione di creazioni sceniche multimediali per eventi culturali, festival, concerti e campagne pubblicitarie. Tra i suoi clienti attuali e passati ci sono aziende italiane e multinazionali quali GlaxoSmithKline, Johnson&Johnson, British American Tobacco, Telecom Italia, TIM, P&G Wella Professionals, L’Oreal Professionel, Ducati, IMA, Ferrero, Thun, Carrera-Safilo, Birra Poretti, e artisti (Moni Ovadia, Marco Nereo Rotelli, Fernanda Pivano, Luciano Ligabue).
Nel 2011 ha supervisionato come consulente la mostra italiana dedicata a Steve Jobs creata da BasicNet a Torino. Nel 2012 ha supervisionato lo spettacolo “Il tormento e l’estasi di Steve Jobs” per il Teatro Stabile di Trieste per la regia di Giampiero Solari. Nel 2014 ha scritto il volume sulla storia degli studi di animazione Pixar dal titolo “Pixar Story – Passione per il futuro tra arte e tecnologia” a cura di Massimo Temporelli per la collana Microscopi, edito da Hoepli.
Scrive come blogger nel sito dedicato al mondo Disney-Pixar, “www.mynewanimatedlife.com” tenendo una sua rubrica “MyNewGreatStory” e sul sito FN “www.federiconovaro.eu” di Federico Novaro tenendo una sua rubrica “Futureworld”.