UN FOCUS SULLA RASSEGNA NAPOLETANA IN CORSO FINO AL 14 LUGLIO, ATTRAVERSO UN DENSO PROGRAMMA DI SPETTACOLI E DI EVENTI ESPOSITIVI.
Diretta per il terzo anno consecutivo da Ruggero Cappuccio, la dodicesima edizione del Napoli Teatro Festival è ricca di appuntamenti da non perdere fino al 14 luglio 2019.
È il festival dedicato al grande pubblico e comprende dodici sezioni: Internazionale, Danza, Italiani, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Mostre, Laboratori, Progetti Speciali e Teatro Ragazzi. Si contano oltre duecento eventi che vedono coinvolti alcuni dei teatri storici di Napoli, fra cui il Teatro Sannazaro, Mercadante, il San Carlo, Politeama, il Teatro Diana nel quartiere Vomero, il San Ferdinando acquistato e restaurato – anche indebitandosi ‒ da Eduardo De Filippo nel 1948, la Galleria Toledo, il Trianon-Viviani e il teatro Nuovo nei Quartieri Spagnoli.
Tra i prossimi appuntamenti: in prima assoluta, al Teatro Nuovo, Nella lingua e nella spada, un progetto di Elena Bucci ispirato alle vite e alle opere di Oriana Fallaci e di Alexandros Panagulis (8/7), Schiaparelli life di Carlo Bruni alla Sala Assoli (8-9/7), Les Italiens di Massimo Furlan al Teatro Trianon-Viviani (9-10/7) e Bartleby lo scrivano con Leo Gullotta per la regia di Emanuele Gamba al Teatro Sannazaro (9-10/7). Ancora, alla Galleria Toledo, Processo a Fellini, un progetto teatrale di Mariano Lamberti (11/7) e Teresa Zum Zum, diretto e interpretato da Franca Abategiovanni, e tra gli ultimi eventi in programma, in prima assoluta Tornò al nido… e altre Titine di e con Antonella Stefanucci al Teatro Sannazaro (12-13/7) e Italian Surf Academy e Chiara Civello nel Giardino romantico di Palazzo Reale (14/7).
Anche altre città della regione Campania sono coinvolte nel progetto: dal Duomo di Amalfi alla Reggia di Carditello, dall’Anfiteatro di Pompei alla Reggia di Caserta. Ancora, tra gli altri il Teatro Naturale di Pietrelcina, il Duomo di Salerno e l’Abbazia di Mercogliano.
Con questa edizione si riconferma la solida collaborazione con l’artista Mimmo Paladino, che ogni anno realizza l’immagine del festival, oggetto d’arte da collezionare. Quartiere generale del progetto anche stavolta è Palazzo Reale di Napoli, sede pure del Dopofestival nel Giardino romantico con vista sul Maschio Angioino.
Sempre sul fronte delle arti visive, grande successo per Dylan Dog – Experience presso lo spazio polifunzionale A ‘mbasciata a Palazzo Venezia, in cui sono stati riproposti alcuni ambienti del fumetto ideato trent’anni fa da Tiziano Sclavi. E anche per l’installazione interattiva a Palazzo Fondi, Dans en jardine je suis rentrée della scenografa Bissane Al Charif, che indaga il rapporto dell’attrice e regista libanese Chrystèle Khodr e il regista siriano Waël Ali durante il periodo postbellico. Continua su Artribune.