GALLERIA MARROCCO, NAPOLI – FINO AL 1° DICEMBRE 2019. RIFLETTE SULL’ETERNA DIALETTICA FRA UOMO E NATURA LA POETICA DI LUCA PETTI, IN MOSTRA NELLA GALLERIA NAPOLETANA.
Uomo e natura in dialogo. È questo il concept da cui parte la ricerca artistica di Luca Petti (Benevento, 1990) in occasione di Nature is our gardener/Relazioni simbiotiche, la personale dell’artista in corso alla Galleria Marrocco a Napoli. A cura di Letizia Mari, l’esposizione site specific allestita nello spazio polifunzionale A’Mbasciata, nello storico Palazzo Venezia, incontra la fusione concettuale delle due realtà che l’artista ha colto sintetizzandola in figure stilizzate e apparentemente aggressive.
Perlopiù inedite, le sculture come Symbiotic relationships indagano mondi paralleli che si fondono fino a confondersi in un unico obiettivo: la convivenza per la sopravvivenza. Ed ecco che le figure sembrano irrompere dalle storiche maioliche della sala, a sottolineare la fragilità e la ricerca di connessioni tra parti sempre più in bilico, a causa dell’azione dell’uomo artefice dell’inquinamento ambientale e quindi del cambiamento climatico che inevitabilmente stravolge il sistema.
I MATERIALI
I colori delle figure non sono casuali. Rosso, giallo e nero richiamano alcuni pigmenti biologici, gli stessi che definiscono un tessuto al tatto morbido (processo di floccatura), che riveste ciascuna scultura realizzata in ferro e acciaio exstramirror, smentendone così l’aspetto austero che di primo acchito si percepisce. Quasi a evidenziare che la natura, effimera quale è, è costretta a cambiare faccia all’occorrenza per difendere e difendersi, svelando così uno stato duro in apparenza, ma sensibile nell’essenza. Per trovare nuove vie di fuga e rifugio.
In questa ottica, Luca Petti, con la prima personale napoletana, riprende un discorso artistico avviato già nel 2013 e basato sulle dinamiche di convivenza, allo scopo di far riflettere l’uomo sulla sua azione concreta verso la natura, senza tralasciare quei processi di sostenibilità essenziali al recupero e al futuro che appare sempre più incerto e complesso.
GALLERIA MARROCCO, DA CASSINO A NAPOLI
Lanciata nel 2014 a Cassino da Giorgio Marrocco, dal 2019 la Galleria Marrocco è parte integrante dell’associazione culturale A’Mbasciata, nata nel 2017 a Palazzo, nel centro antico di Napoli in via Benedetto Croce, a Spaccanapoli. Il nome dell’associazione è un gioco di parole che trova la sua origine nella lingua napoletana, nell’espressione di “portare notizia”, ossia “t’aggia fa n’ambasciata”, appunto. Dopo decisi lavori di restauro, la struttura, che si estende su un piano dell’edificio di circa 500 metri quadrati, è stata recuperata dopo sessant’anni dal totale abbandono, e oggi figura tra i riferimenti culturali più vivi della città in cui musica, moda, teatro e arte si alternano e trovano dimora, strizzando l’occhio all’innovazione e ai laboratori creativi.
Per Artribune.