Share the post "La pittura di Bush, conservatrice e prevedibile come la sua presidenza"
George W. Bush, pittore. Sì, proprio lui, l’ex presidente degli Stati Uniti. E la notizia fa il giro del Web. Che tutti siamo un po’ artisti, chi più chi meno, è cosa risaputa, ma che un ex politico tra i più potenti al mondo si improvvisi pittore, può sembrare alquanto strano se i soggetti della sua prima esposizione sono proprio i leader politici incontrati negli otto anni di Casa Bianca.
The Art of Leadership: A President’s Personal Diplomacy, così si intitola la prima mostra inaugurata il 5 aprile scorso presso il George W. Bush Presidential Library and Museum di Dallas e resterà aperta al pubblico fino al 3 giugno 2014.
Ad osservare le opere non è difficile intuire il peso che queste hanno dal punto di vista di politica estera di qualche anno fa. In un’intervista rilasciata alla figlia Jenna, giornalista NBC, G. W. Bush ha dichiarato di aver maturato la passione per la pittura proprio durante i suoi anni in politica e che i dipinti sono frutto di precisi incontri avvenuti con i leader mondiali, quasi come lo scatto di una fotografia che ferma il tempo.
Va da sé che le opere sono la netta considerazione che l’ex presidente ha verso gli ex colleghi politici, cogliendoli nei loro aspetti somatici e mettendo in evidenzia non solo la loro figura di potenti leader; 24 i ritratti inediti: Nicolas Sarkozy, Silvio Berlusconi, Vladimir Putin, Angela Merkel, Tony Blair, Dalai Lama e Hamid Karzai, per citarne alcuni.
Osservando gli scatti della mostra del fotografo Kim Leeson, a cogliere la mia attenzione è il ritratto di Vladimir Putin: definito a grandi linee con colori pastello, a colpire sono gli occhi di ghiaccio del presidente, quasi come ad esprimere il suo atteggiamento di uomo ‘austero’ non solo in politica. Continua su Wired.