Maschio Angioino, Napoli ‒ fino al 2 maggio 2018. Il magistrale “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino è raccontato a lume di candela dagli scatti del fotografo bolognese.
Il Maschio Angioino ospita l’ultimo progetto del fotografo Nino Migliori (Bologna, 1926) dal titolo Lumen – Cristo velato. L’artista è solito ritrarre le figure, perlopiù scultoree, utilizzando come unica fonte luminosa quella delle candele, cogliendo nelle opere un profilo del tutto singolare. La mostra indaga il Cristo velato, magnifica opera del Settecento di Giuseppe Sanmartino custodita nel Museo Cappella Sansevero.
Dopo i riflessi degli specchi e delle luci della Infinity room, si è accolti nella seconda sala dove trovano spazio le fotografie in cui vengono ritratti i dettagli dell’opera del maestro napoletano, realizzata in un unico blocco di marmo e diventata celebre per il sudario trasparente scolpito che ricopre il Cristo morto.
Il percorso fotografico si alterna ad alcune citazioni letterarie di autori che hanno ammirato il Cristo velato, come Matilde Serao e Adonis, e termina con un video in cui Migliori racconta la propria arte. Il fotografo sperimenta materiali e linguaggi e quando individua una particolare opera la lascia raccontare alla luce. Così è nato Lumen, il “progetto itinerante a lume di candela” che ha visto protagoniste diverse città, tra cui Parma per le formelle dello Zooforo del Battistero, i Leoni e le Metope del Duomo di Modena, il Compianto di Niccolò dell’Arca a Bologna, il Monumento per Ilaria del Carretto nel Duomo di Lucca, e i rilievi della Cappella dei Pianeti e dello Zodiaco nel Tempio Malatestiano di Rimini.
Per Artribune