Share the post "Emergenza climatica in mostra a Capri. Intervista all’artista-attivista Paolo Cirio"
Emergenza climatica in prima linea, a Capri, nella mostra allestita alla Certosa di San Giacomo. Un tema più che mai attuale e delicato che l’artista e attivista Paolo Cirio (Torino, 1979) affronta nelle sale del monastero trecentesco, il più antico dell’isola, con un percorso site specific dal titolo Natural Sovereignty. Argomento ricorrente e affrontato dai più con modalità e tecniche differenti, in questo progetto, a cura di Marina Guida, l’artista propone invece un approccio perlopiù analitico, che invita a riflettere sui piccoli gesti del quotidiano, del singolo individuo, ma soprattutto delle istituzioni in merito a un’urgenza non più rimandabile.
PAOLO CIRIO A CAPRI
La mostra, che si articola in nove sale e nei chiostri della Certosa, fa il punto sul tema con tele, stampe e installazioni. L’opera Climate Human Plaintiffs invita il visitatore a compilare un formulario realizzato dall’artista in cui è possibile precisare quali sono stati i danni personali, quindi il risarcimento economico, in quanto parte lesa della questione ambientale. Climate Culpable, invece, nel chiostro grande, riunisce 24 bandiere che presentano i loghi dei più importanti produttori di gas serra responsabili di oltre il 50% totale delle emissioni globali, e rappresenta una denuncia con cui Cirio, che vive a Torino e New York, rivendica il diritto ambientale, ecosostenibile, libero da accordi politici ed economici tra le potenze internazionali, proprio come i drappi di stoffa delle bandiere che fluttuano nel vento.
Tra gli ultimi progetti con cui l’artista ha smosso letteralmente l’opinione pubblica, Capture ha sottolineato a Parigi i rischi e le conseguenze dell’uso dell’intelligenza artificiale per il riconoscimento facciale su un database di oltre quattromila volti di agenti di polizia francesi.
Anche a Capri l’artista vuole scomodare i poteri forti, provocare per sensibilizzare i responsabili dell’innalzamento del livello del mare, del riscaldamento globale, dell’estinzione di alcune specie animali.
INTERVISTA A PAOLO CIRIO
Come è nato il progetto Natural Sovereignty e quali sono stati i tempi di produzione?
È nato un anno fa, quando ho incominciato ad approcciarmi alla questione del cambiamento climatico e soprattutto ai danni che ne derivano, in termini di giustizia legale ed economica. Tra studio e ricerca ho impiegato circa sei mesi e poi altri quattro per la produzione: è stato uno sforzo notevole. Ma in realtà oltre dieci anni fa realizzai un progetto sull’innalzamento del livello del mare a New York, dunque seguivo già questi argomenti quando non erano attuali come oggi.
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