Si chiama Oliver Astrologo. È romano, 35 anni e si occupa di comunicazione e innovazione digitale. “Su un’isola deserta porterei con me solo il portatile”, fa sapere in un’intervista.
Founder della startup Coltiverra, Oliver offre la possibilità a coloro che non hanno modo di coltivare un orto, di farlo a distanza attraverso il portale ufficiale del progetto o l’app dedicata (in fase di realizzazione).
Come funziona? L’utente sceglie la tipologia di orto sul quale investire, il tipo di piante da coltivare e i concimi da utilizzare, oltre al tipo di irrigazione da impiegare, il tutto prevede un canone mensile di almeno 3 mesi. Intorno ad ogni orto vengono installate webcam e sensori di temperatura che, attraverso l’app, rilevano tutto il giorno in realtime lo stato di coltivazione .
Sul posto un agronomo supervisiona l’orto e l’utente può scegliere se farsi spedire o meno il raccolto a casa, venderli a un’azienda o scambiarli con un altro utente del progetto di Coltiverra o, ancora, procedere alla trasformazione del prodotto in salse o marmellate, ad esempio.
Coltiverra nasce grazie al supporto dell’azienda agricola meridionale Favella spa che ha creduto sin dall’inizio in questo progetto, infatti gli orti disponibili al momento sono custoditi proprio all’interno dell’azienda.
“In futuro – precisa Astrologo – prevediamo di aprire la piattaforma a tutti coloro che vogliono mettere il loro terreno a disposizione e creare un network di aziende agricole italiane che offrono la possibilità di coltivare piccoli orti a distanza attraverso la propria app”.